sabato 16 gennaio 2010



Ben Tornati, L.j. Markusemme Resort

mercoledì 8 aprile 2009

Timbalaye



Ser cultos es el unico modo de ser libres" (Josè Martì)
Il Festival Timbalaye è una manifestazione culturale che ha al suo centro l'essenza della Rumba e le sue manifestazioni nella vita e nell'essere umano.
Attorno al fuoco centrale della Rumba e della danza ruotano le varie attività culturali, come il teatro, la poesia e la letteratura, la fotografia e l'arte che in qualche modo fanno sempre parte della ricchezza della Rumba.
La Rumba, nel Festival Timbalaye, è vista in uno spettro ampio, non ridotto soltanto alla danza ma anche attraverso le sue espressioni vitali, storiche, culturali e sociali.
Non per ultima viene la solidarietà, anzi, dal cilindro magico del Festival Timbalaye viene fuori questo sentimento fondamentale che unisce tutte le persone che parteciperanno direttamente o indirettamente.
La prossima edizione del Festival Timbalaye, che si terrà a L'Avana - Guanabacoa dal 3 al 6 Settembre 2009, sarà dedicata a Tìo Tom, il personaggio che rappresenta profondamente l'autenticità della Rumba e del sentimento del Timbalaye: Seguridad y Firmeza.

Festival Internazionale di Rumba cubana "Timbalaye" 2009TIMBALAYE- Festival Internacional de Rumba Cubana

Il Comitato Organizzativo di TIMBALAYE-Festival Internacional de Rumba Cubana, un progetto creato da Ulises Mora e Irma Castillo, sotto il patronato dellAsociación Nacional Hermanos Saíz e del Consejo Nacional de Casas de Cultura, convoca alla

2° edizione di TIMBALAYE-Festival Internacional de Rumba Cubana. Levento avrà luogo dal 3 al 6 settembre 2009 allHavana (Cuba) e sarà dedicato alla conoscenza del fenomeno culturale della Rumba, sia da un punto di vista artistico-musicale che storico-sociale, come manifestazione dellidentità cubana.

TEMI PRINCIPALI:
Momenti di approfondimento, studio e dibattito per conoscere Cuba attraverso la sua cultura e la sua tradizione
Riflessione sulla nascita della Rumba Cubana come prodotto caratterizzante e identificativo della società cubana e come risultato di un processo di transculturazione
Analisi degli aspetti antropologici e storico-sociali del fenomeno culturale della Rumba Sviluppo e innovazione della percussione nel genere musicale della Rumba
Influenza e presenza della Rumba in altri generi musicali, in particolare nel Casino Cubano (Salsa)
La Timba come evoluzione della musica cubana e come adeguamento allo stile della danza contemporanea del popolo cubano
ATTIVITÀ PRINCIPALI:
Ciclo di conferenze di Antropologia ed Etnomusicologia
Stages di danza
Lezioni di percussione cubana
Lezioni di canto afrocubano e di Rumba
Gara di ballo
Concerto di Salsa
Spettacoli di Folklore Cubano


Tel.+39 347/3362053 +393200504082 +39 349/4749200 / +393474558870
E-mail
josy@timbalaye.org
Sito Web www.timbalaye.org - www.markusemme.com
Inaugurazione:barrio de la habana vieja
Ciclo di Conferenze: Casa de Cultura de Plaza
Stages di ballo: Casa de Cultura de
plaza
Chiusura del Festival: Salon Benny Moré, La Tropical
TIMBALAYE –Festival Internacional de Rumba Cubana
Havana, 3-4-5-6 Settembre 2009
GIOVEDI’ 03-09-2009
LUOGO: HOTEL e BARRIO DE LA HABANA VIEJA
10:00-11:00 Inaugurazione e presentazione del Festival
• Accreditamento partecipanti, ospiti e stampa
• Planning
13:00-14:00 Pranzo
14:00 Trasferimento a la Habana Vieja
• Festa d’inaugurazione con concerti ed esibizioni (Rumba, Salsa, Rueda de Casino) con la partecipazione di Rumberi di Guanabacoa e Camaguey (membri della AHS).
19:00 Trasferimento in hotel
VENERDI’ 04-09-2009
LUOGO: Casa de Cultura de Plaza (calzada y 8, Vedado)
10:00 Inaugurazione della mostra di Artigianato Messicano (Galleria)
10:00-11:30 Ciclo di conferenze con la partecipazione del Dr. R.M. Furé
(Teatro)
11:30-12:30 Presentazione di opere letterarie
12:30-13:30 Pranzo
14:00-17:00 Stages di Danza Afrocubana, Rumba e Casino Cubano (Salsa)
Corso di Percussione Cubana
17:00 Spettacolo di Rumba in omaggio a Tio Tom con la partecipazione di gruppi rumberi
19:30- 20:30 Cena in hotel
22:00- 02:00 Serata di ballo presso l’hotel Riviera (zona piscina)
SABATO 05-09-2009
LUOGO: Casa de Cultura de Plaza (Calzada y 8, Vedado)
10:00-12:00 Stages di Danza Afrocubana, Rumba e Casino Cubano (Salsa)
Corso di Percussione Cubana
19:30-20:30 Cena in hotel
21:00-23:00 Gala Artistico Internazionale al Teatro Astral
DOMENICA 06-09-2009
LUOGO: Salón Rosado Benny Moré, “La Tropical” (41 y 46, Playa)
Festa di chiusura del Festival
11:00 Gara di ballo : Rumba, Casino Cubano (Salsa) et Rueda de Casino
13:00-14:00 Pranzo
14:00-18:00
• Concerto di gruppi di Folklore Cubano
• Concerto di Salsa di un gruppo cubano di alto livello
• Consegna degli attestati di partecipazione al Festival e dei premi ai primi classificati della gara
Attività opzionali:
• Presentazioni di progetti artistici di Cultura Comunitaria e dell’AHS
• Partecipazione ad una lezione di Rumba al Conjunto Folkloriko Nacional de Cuba
• Visita dell’ENA (Escuela Nacional de Danza) e dell’ISA (Instituto Superior de Arte)
• Visita al Museo di Belle Arti
• Visite al Teatro Garcia Lorca
• Visita alla Escuela de Ballet

PER INFO E COSTI DEI PACCHETTI
Tel.+39 347/3362053 +39 3200504082 +39 349/4749200 / +39 347 4558870

COME PARTECIPARE AL FESTIVAL:

“1°pacchetto solo festival timbalaye”

TIMBALAYE-Festival Internazionale di Rumba Cubana si terrà all’Havana (Cuba) dal 3 al 06 Settembre 2009.

Per partecipare all’evento è NECESSARIO:

• Compilare il modulo di partecipazione in tutte le sue parti nella sezione dedicata del sito
• Effettuare il pagamento della quota di iscrizione “PASS FESTIVAL” pari a 350 euro per ogni partecipante a mezzo bonifico bancario sul seguente conto corrente:

Intestato a: ACHE
Banca Popolare di Bergamo
n. conto: 116/96293
ABI: 05428
CAAB: 03203
CIN: Z

ATTENZIONE! Se si effettua un solo bonifico bancario per più partecipanti e necessario compilare anche la seconda parte del modulo riservata a “ALTRI NOMINATIVI”.

IMPORTANTE: Saranno considerate valide solo le prenotazioni di coloro che invieranno

• il modulo di PARTECIPAZIONE correttamente compilato
• la ricevuta del versamento della quota di iscrizione via e-mail o fax ai seguenti recapiti:
e-mail: info@timbalaye.org
fax: 062009179

ENTRO E NON OLTRE il 15 LUGLIO 2009 (per quanto riguarda il bonifico bancario farà fede la data del versamento posta sulla ricevuta).
In caso di RINUNCIA alla partecipazione è necessario inviarne comunicazione allo STAFF TIMBALAYE all’indirizzo e-mail info@timbalaye.org o fax 062009179 ENTRO E NON OLTRE il 21 LUGLIO 2009, per avere diritto al rimborso parziale della quota di partecipazione, pari al 50% dell’importo versato.

INOLTRE: Ad avvenuto ricevimento del modulo di PARTECIPAZIONE e della e-mail (o fax) con la ricevuta di pagamento della quota di iscrizione lo STAFF di TIMBALAYE invierà al partecipante un avviso via e-mail (o fax) che dovrà essere stampato, conservato e presentato, insieme ad un documento d’identità, il giorno dell’inaugurazione del Festival per poter ultimare la registrazione e ritirare i PASS.

Il pagamento della quota d’iscrizione al Festival dà diritto a:
• PASS di entrata per le 4 giornate del Festival
• Frequenza agli STAGES di DANZA e alle attività collaterali del Festival
• Trasferimenti con pullman ai luoghi del Festival (partenze dall’hotel Riviera
• Partecipazione al ciclo di conferenze, ai concerti e agli spettacoli di musica e danza
• Partecipazione alla gara di ballo (secondo le modalità specificate nel REGOLAMENTO – vedere la sezione dedicata del sito)
• BUONO PASTO valido per le 4 giornate dell’evento (TOT. 4 PASTI)
• Gadgets dell’evento
• Diploma di Partecipazione al Festival

Il PASS di entrata al Festival, valido per le 4 giornate, e il BUONO PASTO sono PERSONALI e pertanto non cedibili ad altri.

“2° comprende festival timbalaye e soggiorno”

Timbalaye – Festival Internazionale di Rumba Cubana- si terrà a l’avana (Cuba) dal 3 al 6 settembre 2009.

Per partecipare all’evento vi proponiamo una formula di viaggio a 580 euro* a persona.
L’offerta prevede:

• Soggiorno di 5 notti in camera doppia con colazione a buffet dal 2 al 6 settembre 2009
• 4 pranzi dal 3 al 6 settembre 2009
• 4 cene a buffet (bevande escluse)
• PASS di accesso alle 4 giornate del festival
• Accesso a tutte le attività collaterali del festival
• Trasporto con navetta a tutti i luoghi della manifestazione
• Accesso agli stages di danza e ai corsi di percussione e canto
• Partecipazione al ciclo di conferenze, ai concerti e agli spettacoli di musica e danza
• Accesso gratuito ai seminari di approfondimento
• Partecipazione alla gara di ballo (secondo le modalità specificate nel REGOLAMENTO- disponibile sul sito internet della manifestazione)
• Gadgets dell’evento
• Attestato di partecipazione

*offerta soggetta a variazione e alla disponibilità delle camere

Per partecipare all’evento si deve:

• Compilare la scheda di partecipazione in tutte le sue parti sulla pagina internet dedicata
• Effettuare il pagamento di un acconto pari al 30% del costo totale del viaggio (175 euro, non rimborsabili) per ciascun partecipante tramite bonifico bancario sul seguente conto corrente:

Anchè
Banca Popolare di Bergamo
n. conto 96293
abi: 05428
caab: 03203
cin: z

ATTENZIONE!!! Se viene effettuato un unico bonifico bancario per più partecipanti è obbligatorio riempire anche la seconda parte della scheda preposta, nella sezione ALTRI NOMI.

IMPORTANTE!!! Saranno considerate valide solamente le prenotazioni dei partecipanti che avranno inviato:

• La scheda di partecipazione compilata correttamente
• La ricevuta del bonifico bancario via e-mail o via fax ai seguenti recapiti:

e-mail: info@timbalaye.org
Fax: 062009179

TASSATIVAMENTE ENTRO il 15 maggio 2009 ( per quanto riguarda il bonifico farà fede la data della ricevuta)

INOLTRE: una volta ricevute la scheda di partecipazione e l’e-mail (o fax) della ricevuta del pagamento dell’acconto, lo STAFF TIMBALAYE invierà via e-mail o fax un avviso di ricevimento che dovrà essere stampato, conservato e presentato, con un documento d’identità, il giorno dell’inaugurazione del festival per concludere la registrazione e ritirare il PASS.

PER INFORMAZIONI: info@timbalaye.org - info@markusemme.com

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE (tutti i campi contrassegnati da * sono obbligatori)

“3°pacchetto tutto incluso”

Vi informiamo che è pronta la quotazione del
pacchetto di viaggio TUTTO INCLUSO

per TIMBALAYE- Festival Internacional de Rumba Cubana
che si svolgerà a La Habana dal 3 al 6 settembre 2009

La quota per i primi 50 pacchetti è di 1390 euro e comprende:

• volo A/R Roma-Habana-Roma (con partenze 24, 28 o 31 agosto e rientro l'12 o il 19 settembre 2009)
• VISTO, TASSE, ASSICURAZIONE MEDICO-BAGAGLIO INCLUSE
• Pernottamenti con prima colazione a buffet presso l'hotel Riviera de La Habana per 5 notti (2-3-4-5-6- settembre 2009)
• Servizio pasti: PRANZI e CENE (a buffet, bevande escluse) dei giorni 3-4-5-6 settembre
• Partecipazione a TUTTE le attività proposte (stage di ballo, seminari, mostre, conferenze, concerti, serate di ballo, spattacoli teatrali...)
• gadget e diploma di partecipazione all'evento
• Trasferimenti a tutte le attività del Festival con pullman (partenze dall'hotel Riviera)

PER MAGGIORI INFORMAZIONI per supplemento in camera singola, supplemento ulteriori notti di pernottamento E PER PACCHETTI “PERSONALIZZATI” CONTATTATECI:
info@timbalaye.org

PER ESSERE AGGIORNATI SU TUTTE LE ATTIVITA' DEL FESTIVAL
visitate il sito www.timbalaye.org

ATTENZIONE!!!

Questi primi 50 pacchetti hanno un prezzo SPECIALE, le offerte successive potranno subire rincari causa aumento tariffe e tasse dei voli aerei...DUNQUE AFFRETTATEVI!!!

Per partecipare all’evento è NECESSARIO:

• Compilare il modulo di partecipazione in tutte le sue parti nella sezione dedicata del sito

• E' possibile prenotare il viaggio versando una caparra pari al 30% (NON RIMBORSABILE) del totale entro il 15 maggio 2009 (saldo totale 1 luglio 2009) per ogni partecipante a mezzo bonifico bancario sul seguente conto corrente:

Intestato a: ACHE
Banca Popolare di Bergamo
n. conto: 116/96293
ABI: 05428
CAAB: 03203
CIN: Z

ATTENZIONE! Se si effettua un solo bonifico bancario per più partecipanti e necessario compilare anche la seconda parte del modulo riservata a “ALTRI NOMINATIVI”.

IMPORTANTE: Saranno considerate valide solo le prenotazioni di coloro che invieranno

• il modulo di PARTECIPAZIONE correttamente compilato (per ogni partecipante)
• la ricevuta del versamento della quota di iscrizione e fotocopia di un documento di identità (per ogni partecipante) via e-mail o fax ai seguenti recapiti:
e-mail: info@timbalaye.org
fax: 062009179

ENTRO E NON OLTRE il 15 maggio 2009 (per quanto riguarda il bonifico bancario farà fede la data del versamento posta sulla ricevuta).

INOLTRE: Ad avvenuto ricevimento del modulo di PARTECIPAZIONE e della e-mail (o fax) con la ricevuta di pagamento della quota di iscrizione lo STAFF di TIMBALAYE invierà al partecipante un avviso via e-mail (o fax) che dovrà essere stampato, conservato e presentato, insieme ad un documento d’identità, il giorno dell’inaugurazione del Festival per poter ultimare la registrazione e ritirare i PASS.

domenica 25 gennaio 2009

Benny Moré

Benny Moré
L' integrale con la Banda Gigante
(1953-1960)
Nella traiettoria artistica di Benny Morè si è soliti distinguere due tappe: quella dal 1945 al 1953 in varie orchestre e gruppi in cui si fece conoscere come cantante e quella dal 1953 fino alla sua morte.
E' indubbio che nella seconda tappa Benny raggiunge la sua maturità artistica a capo della sua "Tribù", l'orchestra gigante che lo accompagnerà in questo decennio così importante non solo per lui ma per l'intera storia della musica cubana. La decisione di formare la sua orchestra non era altro che il risultato di una vasta e fruttifera esperienza acquisita dal Benny nella sua prima fase artistica. Il suo completo dominio dei ritmi cubani come interprete e la sua predilezione per il formato jazz-band ereditato dalla tradizione nordamericana lo motivarono a lanciarsi in questa nuova avventura.

Desiderava formare una jazz-band ampliata da una sezione di percussioni cubane. Questo formato orchestrale era molto in voga a Cuba in quel momento con l' orchestra Palau, la Riverside, la Cosmopolita, l'orchestra di Julio Cueva e degli Hermanos Castro, perchè permetteva l'interpretazione di un repertorio molto vario che passava da un bolero ad un son a una guaracha o ad un mambo. Oltretutto era il formato orchestrale in cui Benny era cresciuto nelle prestigiose orchestre di Perez Prado, Mariano Merceron, Ernesto Duarte e Arturo Nunez. L' orchestra debuttò nell'agosto del 1953 e pochi giorni dopo la sua musica veniva già trasmessa per radio. Le prime due incisioni dell'orchestra "Marianao" e "Manzanillo" sono subito due grandi successi. Negli anni seguenti Benny è richiestissimo e si reca in Venezuela, Colombia, Perù, Panama, Stati Uniti e Portorico. In quest'ultima occasione coincide con l'orchestra di Cortijo ed incontra Ismael Rivera. Sono gli anni dei grandi successi "Se te cayo el tabaco", "Que bueno baila usted ", "Francisco Guayabal", "Pongan atencion", "Oh vida" , "Te quedaras". Nei mambo più travolgenti come nei boleros struggenti la voce del Benny raggiunge vertici assoluti che questa collezione documenta proponendoci in questa integrale momenti indimenticabili. Tra le tante gemme che questo cofanetto propone ci piace segnalare un'inedita "Con Silvana Mangano " un delizioso omaggio alla nostra attrice a cui il cantante si rivolge affettuosamente elogiando la sua bellezza italiana ed esprimendo il desiderio di ballare con lei. (La popolarità del nostro sex simbol a Cuba in quegli anni era dovuta al arrivo sugli schermi cubani del suo film "Anna" che la rese mondialmente famosa per la sua sensuale interpretazione canora e di ballo della canzone "El negro zumbon").

Il merito della pubblicazione di queste meravigliose incisioni di Benny Morè và alla Tumbao Cuban Classics una etichetta indipendente con sede a Barcellona dedita alla riscoperta e diffusione dei capolavori della musica cubana del passato. Per la prima volta su cd è oggi in vendita la più completa collezione del periodo d'oro del "Barbaro del ritmo" il leggendario idolo del popolo cubano. Il cofanetto racchiude in 4 cd l'integrale delle registrazioni di Benny Morè con la sua Orchestra Gigante. A completare questa eccellente edizione un libro di 124 pagine che ripercorre gli anni d'oro del "Barbaro del ritmo" dal 1953 fino alla sua tragica fine nel 1963. Il libro contiene materiale informativo mai pubblicato precedentemente nonchè una una straordinaria collezione di foto inedite. Un acquisto imperdibile per gli amanti della musica cubana del passato ma anche per tutti quelli che vogliono meglio comprendere quella presente.

mercoledì 17 dicembre 2008

OTRA MANERA SALSA EVENT


13-14-15 Febbraio 2009
OTRA MANERA SALSA EVENT
Hotel Paradise Beach
Selinunte- Trapani
L'Hotel Paradise Beach Club di Selinunte vicinissimo al Parco Archeologico, che per la grandiosità delle rovine della città greca risalente al V secolo A.C. costituisce uno dei capisaldi d'un viaggio in Sicilia, è il luogo ideale dove trascorrere una vacanza di grande interesse culturale, immersi nella natura più incontaminata e con il massimo confort. L'hotel sorge nel verde di una riserva naturale orientata che si estende dall'interno del territorio tra Menfi e Selinunte fino al mare, in una spiaggia tra le più belle e incontaminate della Sicilia dove nidificano gli uccelli e dove tra i canneti sfocia il fiume Belice. In quest'oasi di pace nulla contrasta con ciò che la natura ha voluto e l'unico luogo da cui godere appieno del paesaggio circostante è l'hotel Paradise Beach dove è possibile vivere la propria vacanza in tutto relax oppure godere la vita del villaggio fatta di sport e divertimento all'aria aperta.
Artisti
Gendrys Bandera Cuelo (cuba)
Max Lupo y Barrio’s Company ( italia)
Josh Rizzuto y Claudia Funaro (italia)
Elisa Pecorella (italia)
Annia Duthil (cuba)
Marco Ferrigno y haridian Buonavente (italia)
Roly Maden y Barbarita Jimenez (Cuba)
Romark ( Francia) in esclusiva nazionale
Los Hermanos (Italia)
Otra Manera Dancers (Italia)
Massimo Scalici y su Orchestra Sicula Sabrosa (Italia)
Note Rumbere (Italia)
Matra Version Dancers (Italia)
Michele Y Giulietta (Italia)
Maestri Monti (Italia)
Dj,s
El Sonero ( Avellino )- Piero Nicastro ( Catania )- Renato Cutino ( Palermo )
Vocalist. Mimmo Patti ( Palermo )

giovedì 27 novembre 2008

Yoko



Yoko Mimata. Vocalista di origini Giapponesi ( Osaka ) era gia’ apparsa nel cd di Pablo ‘Chino’ Nuñez ( 2007 ) ‘Doctor Salsa’. Esce ora con una propria produzione, contenente otto brani di salsa ‘con sabor’ di cui ‘Chino’ ha curato gli arrangiamenti assieme a Willie Ruiz, Richie Viruet, e – per il brano ‘ Los Hombres Son ‘ – Chiemi Nakai. I brani sono stati composti da personaggi importanti come Marin Medina ( Este ritmo original - Vengo inspirada ), Tite Curet Alonso ( La Tirana ), Ray Viera ( La pastillita ),Carlos Adorno ( Averiguadas ), Ismael Miranda ( ‘Los Hombres son’ , rifacimento del testo in chiave femminile de ‘Las mujeres son’ ) , Lino Iglesias ( Empezo la fiesta ) e della stessa Yoko: ‘ Mi oportunidad’ che chiude l’ album.
Produzione interessante e ballabile di cui potete trovare altre info sul portale www.yokosalsa.com

lunedì 27 ottobre 2008

Il Flamenco


Il flamenco è il nome di uno stile musicale, di una tecnica di pittura ed una danza tipiche dell'Andalusia. Fortemente influenzato dal popolo nomade dei Gitani, il flamenco affonda le sue radici nella cultura musicale dei Mori e degli Ebrei. Un tempo ristretto nella zona dell'Andalusia, oggi il flamenco fa parte della cultura e della tradizione musicale spagnola. Dalla seconda parte dell'800 il flamenco ha inoltre attraversato i confini nazionali venendo rappresentato in tutto il mondo.
Storia
La maggior parte delle informazioni sullo sviluppo del flamenco si perdono nella Storia della Spagna. Le ragioni di ciò sono molteplici:
Il flamenco prese vita dai livelli più bassi della società dell'Andalusia, cosicché non venne mai considerato una vera forma d'arte dalle classi più agiate.
Le etnie che diedero vita al flamenco come i Mori, i Gitani e gli Ebrei ebbero una storia travagliata, basti pensare alla persecuzione ed espulsione decretata dall'Inquisizione Spagnola nel 1492.I Gitani, fondamentali nello sviluppo di quest'arte avevano una cultura orale. Come anche le altre classi povere erano analfabeti e le loro canzoni venivano passate di generazione in generazione dalle esecuzioni dal vivo nella comunità sociale.
Il flamenco non era argomento di interesse di storici e musicologi. L'interesse pubblico risvegliato da questo genere musicale si deve soprattutto a poeti e scrittori e bisogna attendere fino al 1980 perché il flamenco sia inserito negli studi dei conservatori.
Alle incertezze sulla storia della musica e danza del flamenco si aggiungono quelle sull'etimologia della parola stessa "flamenco".
Blas Infante, nel suo libro Orígenes de lo flamenco y secreto del cante jondo, supponeva che la parola flamenco derivasse dall' Hispano-Arabo fellahmengu, che significa "contadino senza terra". Altre ipotesi riguardano la relazione con le Fiandre (flamenco significa anche Fiammingo in spagnolo), ritenute la terra d'origine degli zingari, oppure flameante (ardente) esecuzione degli artisti.
Palos e compás
Gli stili musicali del flamenco, sono detti palos. Ne esistono più di 50, anche se alcuni di questi sono eseguiti molto raramente. I palos sono classificati secondo criteri musicali (ritmo, tonalità, melodia), e non ad esempio l'origine geografica. Alcuni di essi provengono da altri generi musicali e sono stati "aflamencados" nel corso del tempo come la sevillana, il fandango, la farruca e altri "Canti del Levante".
Il modello ritmico del "palo" con il numero di battiti e l'accentazione è chiamato "compás". Lo stesso termine è usato anche per indicare la base melodica tipica di un "palo". All'interno di una rappresentazione tipica di flamenco il chitarrista suona degli assoli melodici (falsetas) intervallati a dei momenti in cui predispone un "tappeto sonoro" (compas) per il cantante. Quest'ultimo intona delle "letras" (strofe), mentre quando il ballerino esegue un assolo di battito di piedi (zapateado) si dice che sta eseguendo una "escobilla".
Alcuni palos vedono la presenza di chitarra, canto e ballo, altri solo di canto (si dicono "a palo seco"), altri solo canto e chitarra e non vengono di norma accompagnati dal ballo.
La classificazione dei "palos" flamenchi è controversa anche se di massima vengono divisi due grandi gruppi: il "cante jondo" (cioè profondo) e il "cante chico" (piccolo). Al primo appartengono palos solitamente di sofferenza con presenza di cante tragico, come la soleà, la seguiriya, la petenera, ecc. Al cante chico appartengono generi più leggeri come la buleria, il tango flamenco, l'alegria ecc. Tra questi sono presenti anche palos detti "de ida y vuelta", cioè di andata e ritorno (dall'america) come la guajira e la colombiana che presentano sonorità più latinoamericane. Caratteristica del flamenco sono le sonorità musicali tipiche del modo musicale frigio dominante.
Palos basati sulla "Toná"
Eseguiti solitamente senza accompagnamento (a palo seco)
Debla,Martinete,Carcelera,Saeta,Toná,Trillera.
Palos basati sulla Soleá
Alboreá,Bulerías,Jaleos,Caña e Polo.
Il gruppo delle Cantiñas: Alegrías,Caracoles,Mirabrás,Romeras,Peteneras,Romances,Soleá
Soleá por buleria,Zorongo.
Palos basati sul Fandango
Fandangos de Huelva
Fandangos abandolaos: Verdiales,Rondeñas,Jabera
Fandangos libres (con ritmica libera): Granaínas,Media Granaína,Malagueñas
Cantes de las minas (canti di miniera): Minera, Tarantos, Tarantas, Cartageneras, Murciana, Levantica, Cantes de madrugá
Palos basati sulla Seguiriya
Cabales,Livianas
Siguiriyas - (o seguiriyas),Serrana
Palos con ritmo di Tango
Farruca,Garrotín,Mariana,Taranto,Tiento,Tanguillo,Tango flamenco
Palos de "Ida y vuelta"
Colombiana,Guajira,Milonga,Rumba,Vidalita
Altri palos
Campanilleros,Bambera,Sevillana,Nana,Zambra
I palos possono essere classificati secondo il ritmo, o secondo.... l'ispirazione,secondo il ritmo:
1) palos a tempi pari 2/4, 4/4
Tiento, tango, tanguillo, rumba, Colombiana, Zapateado, Farruca, Garrotin, Taranto, Zambra de Granada ecc.
2) palos a tempi dispari 3/4
Fandango de Huelva (con tutte le numerosissime varianti regionali e locali) Verdiales, Rondenas de Cante, Sevillana, Jaleo, Alboreas ecc.
3) Palos a tempi composti:
a) 3/4-3/4-2/4-2/4-2/4
Soleares (Soleà, Bambera, Caña, Polo) Alegrias e gruppo delle Cantiñas Buleria Soleà por Buleria
b) 2/4-2/4-2/4-3/4-3/4
Siguirya, Martinete, Saeta, Liviana, Cabales, Carcelera, Tonà, Dèbla, Serrana
c) 6/8 (2/4+2/4)-3/4
Petenera, Guajira
d) Palos a Tempo libero
Gruppo dei Fandangos (Fandango naturale, Malagueña, Granaina, Rondeña) Cantes de Levante (Taranta, Minera, Cartagenera, Murciana) Zambra
e) forme afflamencate e folcloriche
Trillera, Panaderos, Oles, Campanilleros, Villancicos, Milonga, Nanas, Vidalita, Casaleras Lorquiñas ecc.
Secondo l'ispirazione
(NB tale classificazione non è rigida, alcuni palos, a seconda del carattere del momento possono migrare da un gruppo all'altro, come ad esempio il Tiento)
a) Cante Hondo
Soleares, Siguiriyas, Tarantas, Tarantos, Fandango Naturale, Malagueña, Granaina ecc.
b) Cante Intermedio
Soleà por Buleria, Buleria, Tiento, Tango, Farruca, Fandango de Huelva, Petenera ecc
c) Cante Chico
Alegria, Guajira, Colombiana, Rumba, Sevillanas, Tanguillo. Zapateado, Garrotin, Verdiales ecc
Componenti dell'espressione flamenca
Il flamenco nasce come espressione popolare e si sviluppa in molti altri ambiti, fino ad arrivare ai palcoscenici dei teatri ed ai concerti rock. In particolare possiamo trovarlo in questi ambiti:festa in famiglia - dove si vedono "cante" (canto), "baile" (danza) e chitarra, affincati dallo "jaleo" (incitazioni a voce) e "palmas" (battito delle mani) di non professionisti.
tablao - il tipico locale spagnolo dove spesso si cena o si beve qualcosa e si assiste ad uno spettacolo dal vivo con assoli e coreografie di 2 - 3 persone. Le figure presenti sono sostanzialmente quelle dell'ambito familiare.
teatro - nelle esecuzioni delle compagnie di flamenco si possono vedere oltre al "cante" al "baile", alla "palmas" e al "toque" rapresentato dalla chitarra anche altri strumenti musicali di recente introduzione come il violino, il contrabbasso, il flauto traverso, la chitarra elettrica e percussioni come il cajon ed altri strumenti.
Negli ultimi anni il flamenco si è contaminato con altri generi musicali come il jazz, il pop e il rap, è possibile quindi vedere spettacoli di band collegate con il flamenco anche in stadi o festival.
Si pensa spesso che l'essenza del flamenco sia la danza. In realtà l'anima del flamenco è il "cante". Infatti il flamenco nasce come canto, senza musica (a palo seco) chitarra e danza si aggiungono solo in seguito. I cantanti "cantaores" possono cantare nella stessa serata in pezzi dove è presente il "baile" sia in pezzi di assolo con o senza chitarra. Negli assoli di norma il chitarrista dopo aver suonato qualche "falseta" (assolo di chitarra) prepara un tappeto sonoro suonando il "compas" di un determinato "palo". Su questo il cantaor improvvisa una sequenza di "letras" o "coplas" (strofe) che si possono susseguire a suo piacimento. Ogni "letra" è un mondo a parte per significato e melodia e la partecipazine del pubblico presente (jaleo) dimostra l'apprezzamento per l'intensita di esecuzione di una particolare letra famosa o per la scelta del repertorio.
Quando il cantaor canta per il baile la scelta delle letras è più obbligata, ma anche qui una dose di improvvisazione è presente grazie all'interazione degli artisti sul palco. Naturalmente più il contesto coinvolge un numero maggiore di persone (teatro) più l'improvvisazione riveste un ruolo meno importante.
Toque
La chitarra deriva dal liuto. Si pensa infatti che le prime chitarre siano apparse in spagna nel XV secolo. La chitarra tradizionale flamenca è simile a quella classica, ma utilzza il legno di cipresso per le fasce ed il fondo ed è leggermente più sottile, oltre che più leggera e con un'incatenatura interna differente. Inoltre presenta una piastra trasparente detta "golpeador" che serve per preservarla quando il chitarrista batte con le dita sulla cassa armonica per ottenere un effetto percussivo. La tecnica della chitarra flamenca è tipica di questo genere con sue tecniche tra cui spicca il cosiddetto "rasgueo", il rapido movimento delle dita sulle corde che conferisce al flamenco una particolare dinamica, o l'alzapua. La mano sisnistra invece è identica alla chitarra classica, anche se abbondano i legati.
Cante
Le "letras" sono spesso molto poetiche e sono state nel corso dei secoli imitate e salvaguardate da numerosi poeti come Federico Garcia Lorca. Negli anni Venti, insieme con il compositore Manuel de Falla ed altri intellettuali si batté per far riconoscere il flamenco come arte e per preservarne la purezza.
Baile
Il "baile" flamenco è l'espressione più conosciuta di quest'arte, sopratutto dai turisti che tendono ad identificare, a torto, il flamenco con il ballo. Nei contesti casalinghi e di tablao è quasi sempre una danza solistica, caratterizzata da una buona dose di improvvisazione, dove il ballerino è comunque coreografo della propria esibizione. Nel caso di spettacoli tetrali, la presenza di compagnie nutrite necessita di coreografie condivise, facendo in modo che i momenti di improvvisazione siano ridotti.
Nel baile flamenco esistono movimenti del corpo e delle braccia detti "braceo" e il battito dei piedi "zapeteo". Lo zapateo viene utilizzato dal ballerino per introdurre il cante (llamada) o per sottolineare la fine di un verso o di una letra (remate) oppure per eseguire dei veri e propri assoli ritmici (escobilla).
Abbigliamento: L'abbigliamento del ballerino prevede speciali calzature molto resistenti con chiodi ribattuti in punta e sul tacco e abiti in sintonia con il palo proposto, soprattutto per le donne. Infatti le fogge ed i colori si arminizzano con il sentimento del palo rappresentato: colori sgargianti e pois per il cante chico e toni più smorzati per il cante jondo.
Accessori: Nel ballo flamenco si possono utilizare diversi accesori; il bastone e talvolta le nacchere sono quelli utilizzati dagli uomini (le nacchere in particolare solo in alcuni tipi di danze come sevillanas e fandangos), mentre le donne oltre alle nacchere (anche per altri generi quali solea, seguiryia, ecc) utilizzano anche il ventaglio (abanico), lo scialle (manton), il cappello (sombrero) e l'abito con lo strascico (bata de cola).
Rumba flamenca
La Rumba Flamenca è un palos flamenco proveniente dall'america Latina, divenuto popolare in Andalusia, dove ha ricevuto una sua caratterizzazione che lo ha reso irriconoscibile rispetto alla Rumba sudamericana. Compas di 4 battute affine al Tango, spesso si alterna con esso. Tra i vari stili, merita una nota la Rumba Catalana e quella di Madrid,Cano Roto. E' stata resa famosa nel mondo da gruppi come i Gipsy King.
Artisti famosi
Bailaores (ballerini): Joaquin Cortes, Cristina Hoyos, Antonio Gades, José Galvan e i figli Israel e Pastora, los Farrucos, Belen Maya, Eva la Yerbabuena, Antonio Canales, Mercedes Ruiz, Antonio Marques.
Cantaores (cantanti): el Pele, Enrique Morente e la figlia Estrella, Miguel Poveda, el Capullo de Jerez, la Paquera de Jerez, Mayte Martin, Camaron de la Isla, Márquez.
Chitarristi: Paco de Lucia, Vicente Amigo, Manolo Sanlucar, Tomatito, Sabicas, Nino Ricardo, Ramon Montoya, Carlos Montoya, Paco Pena.

venerdì 17 ottobre 2008

Il Cha cha cha

Grazie a Dario Aspesani
Il Cha cha cha è un genere musicale che ha origine agli inizi del 1900. Perfezionatosi nei sobborghi dell’habana vieja intorno al 1950 grazie al violinista compositore Enrique Jorrin letteralmente “spopolò” a Cuba e in tutti i caraibi proprio in quel periodo . Grazie allo sviluppo dei “salon de baile” presenti in tutte le principali città cubane e soprattutto all’Habana, dovuti in particolare alla presenza di hotel e casinò finanziati da cittadini privati statunitensi, da gruppi bancari internazionali e da multinazionali statunitensi i nuovi generi ballabili fecero “echo” anche in nord america, che, in tale periodo era attratta dalle possibilità turistiche di Cuba. Esistono 4 differenti ipotesi sul significato letterale dell'espressione "Cha Cha Cha":
Attributo onomatopeico strettamente legato al ritmo della danza, scandito dal tempo delle percussioni.
Riproduzione del suono prodotto dalle scarpe durante la danza, in particolar modo nel triplo passo.
"Cha cha" è il nome di un sonaglio cubano, propriamente adoperato durante la danza.
Riproduzione del suono emesso dallo sbattere dei piedi sulla battigia.

Il "Cha Cha Cha" è un semplice 4/4, con grande melodia, composto da una o più strofe con annesso ritornello (molto simile alla musica leggera di sempre) per questo motivo molto vicino all’orecchio commerciale di chi non è uno stretto operatore del mondo discografico. Presenta degli abbellimenti ritmici dovuti al gujiro e ai passaggi rapiti e colorati dei timbales.
Dal punto di vista del ballo è una danza relativamente semplice da apprendere, ma i passi di base sono leggermente più complicati di quelli di altre danze. Il ritmo che viene contato durante l'esecuzione dei passi è: "due-tre-cha cha cha". Passi base:
tempo 2: il ballerino con il suo piede sinistro trasferisce il peso del corpo in avanti, tenendo il piede destro fermo (la ballerina trasferisce il peso in dietro) .
tempo 3: il ballerino trasferisce il peso del corpo verso il dietro tenendo fermi entrambi i piedi (la ballerina trasferisce il peso in avanti).
tempo 4 e 1 (o cha cha cha) il ballerino esegue uno “chassé” verso la propria sinistra (la ballerina fa lo chassé verso la propria destra).
Si ricomincia invertendo il ruolo tra la ballerina e il ballerino creando un vero e proprio “gioco” fra uomo e donna.

martedì 7 ottobre 2008

Le Scuole di ballo news Enzo Conte

E' proprio Insegnando in Brasile che capisci meglio il motivo del grande successo che le scuole di ballo hanno in Italia. A Salvador de Bahia una scuola di ballo costa in media 25 euro al mese che rappresenta ad occhio e croce il 15% del salario. In Italia una scuola costa in media 40 euro che rappresenta il 4% del salario. Da noi le scuole sono rivolte alla massa senza alcuna distinzione sociale. In Brasile giocoforza sono rivolte ad una èlite medio-alta.
Da parte mia ho consigliato alla mia amica brasiliana Maristela Lins di fare dei prezzi più popolari, ma lei mi ha spiegato che in ogni caso una persona che guadagna solo un salario minimo (ovvero meno di 200 euro al mese) ha priorità ben più importanti, che quella di iscriversi ad una scuola di ballo.
La sola cosa che si può fare, per andare incontro alle esigenze delle persone più povere, è offrire delle borse di studio per quelli che dimostrano di avere più talento ed arruolarli così come assistenti (che in Brasile si chiamano "monitores").

Di conseguenza le scuole di ballo in Brasile sono molto diverse dalle nostre a cominciare dai numeri di chi le frequenta. E' raro poi che si frequenta un corso per più di tre mesi. Le persone vanno a scuola con il fine di imparare quel minimo che gli serve per andare in un locale e non correre il rischio di rimanere seduti. Non esiste "la specializzazione" e il divario tecnico (a differenza di quanto succede da noi in Italia) tra allievi e maestri è enorme. Qui in Italia, abbiamo allievi che vengono nelle nostre scuole anche per dieci anni di fila, proprio perché lo considerano un hobby economico e alla fine divertente (oltre che un ottimo veicolo di socializzazione). Ma cosa succederebbe se le nostre scuole costassero 120 o 150 euro al mese? Probabilmente si svuoterebbero....
In Brasile, inoltre, non esistono scuole ad indirizzo unico. Ovvero non ci sono "scuole di salsa" ma "scuole di danza" dove si apprendono tutte le "danze di salone".
Per loro le danze di salone sono:
Samba de gafiera (che si balla rigorosamente di coppia)
Bolero (una via di mezzo tra la rumba degli standard ed il tango)
Soltinho (una specie di jive tropicale)
Forrò (tipico ballo popolare del nord est)
Zouk (che ha ormai preso il posto della lambada)
Arocha (un ritmo simile alla bachata)
Tango
Salsa
Merengue
Chachacha
Bachata
Col senno del poi credo che l'errore più grande che abbiamo commesso in questi anni sia stato quello di andare verso una "specializzazione" piuttosto che verso una "diversificazione della proposta"...
All'inizio del movimento salsero si ballava di tutto, perché già il trovare un locale dove si suonassero ritmi latini era un vero miracolo. Oggi, con l'esplosione della salsa, si è sempre più alla ricerca di posti specializzati dove si ascolta uno specifico tipo di musica e si balla di una forma specifica (con le dovute eccezioni del caso).
Le scuole, grazie ad una crescente, richiesta di mercato, hanno poi finito con l'indirizzare la loro proposta solo ed esclusivamente verso la salsa e finanche ad un solo tipo di salsa, creando a loro volta non dei ballerini in grado di ballare di tutto, ma dei veri e propri "specialisti"...
Se invece fin dall'inizio abituassimo i nostri allievi alla varietà sarebbe tutto più semplice: loro per primi avrebbero una mentalità più aperta e una minore difficoltà nel confrontarsi o nel misurarsi in qualcosa di diverso. E' come quel bambino che nasce in una famiglia bilingue. In età adulta dominerebbe sicuramente entrambi le lingue...
Voglio raccontare a questo proposito un aneddoto: nelle mie lezioni prima di arrivare alla salsa propongo un approccio conoscitivo con altri ritmi come il merengue, la plena, il mambo, il chachacha, la rumba e persino lo zouk brasiliano. Approccio che mi serve a spiegare meglio alcune particolarità ritmiche o posture e modi di marcare il passo tipicamente latini (questo anche grazie al prezioso aiuto della venezuelana Trudy Iglesias). Ebbene ogni volta rimango sorpreso quando scopro che la maggior parte delle persone non hanno mai ballato il merengue e persino un ballo "cubanissimo" come il chachacha.
Allora mi chiedo: "Perché molti cubani per primi non sfruttano al meglio il loro ricchissimo folclore insegnando un ballo tanto sabroso e propedeutico come il chachacha?"
"E perché la maggior parte dei dee jay (anche quelli amanti delle sonorità cubane) continuano ad ignoralo?"
Secondo me proposte del genere aiuterebbero molto ad allargare gli orizzonti.
Infatti, credo, che la vera soluzione dell'incomunicabilità che si sta creando, sia quella di uscire dal tunnel della "salsa e solo salsa" per sviluppare un maggiore interesse verso il ballo caraibico in generale. Un po' come succede in Brasile...
Oggi una delle cose che sicuramente spaventa il neofita è la complessità che accompagna l'evoluzione della salsa a livello ballo. Se questa crescente difficoltà può attirare le persone più giovani e ambiziose, sicuramente allontana quella fascia di pubblico, forse meno dotata per il ballo ma ugualmente desiderosa di sperimentarsi con qualcosa che possa dare un tocco di colore alla propria vita.
Queste persone riusciremo ad integrarle solo abbassando le barriere di ingresso e magari diversificando la nostra proposta musicale
Parliamo tanto di balli latini ma poi alla fine scopri che molte persone sanno ballare solo ed esclusivamente la salsa.
Non è alla fine un po' riduttivo?...

Un Grazie a ENZO CONTE

giovedì 25 settembre 2008

La Conquista Da Colombo A Fidel

La Conquista Da Colombo A Fidel

La Conquista

Dopo quasi tre mesi di peripezie nell'Oceano Atlantico, il 27 ottobre 1492 Cristoforo Colombo arriva a Cuba toccando terra sulla costa nord-orientale dell'isola vicino all'attuale città di Baracoa.
Diciotto anni più tardi, nel 1510, Diego Velázquez inizia la conquista del territorio cubano. Vengono fondate le prime città: Baracoa (1512), Bayamo (1513), Trinidad, Sancti Spíritus e La Habana (1514), Santiago de Cuba e Camagüey (1515).
L'impresa della conquista è stata relativamente facile per gli spagnoli. Gli archi e le frecce di popolazioni fondamentalmente miti hanno potuto ben poco contro gli archibugi e la sete di oro dei conquistatori. In questo periodo solamente il cacicco Hatuey (1511) nella zona di Baracoa e più tardi l'indio Guamá (1530) si sono ribellati all'occupazione degli spagnoli.

Rinvenuto meno oro del previsto, sterminati gli indios in pochi decenni per le dure condizioni di vita e di lavoro loro imposte, i coloni hanno visto così diminuire in modo considerevole i propri guadagni, passando in poco tempo dall'abbondanza alla crisi.

Cuba diviene meno interessante come luogo dal quale ricavare ricchezza mentre cresce la sua importanza come trampolino per nuove conquiste - Messico, Perù e altre parti dell'America Latina - e come base di appoggio per i galeoni che ritornano verso la Spagna carichi d'oro e di altre ricchezze naturali.
La schiavitù

Per risolvere il problema della insufficienza di forza lavoro causato dalla scomparsa degli indios, gli spagnoli hanno dovuto ricorrere all'importazione di schiavi neri provenienti dalle coste occidentali africane.

Infatti all'interno dell'isola vi sono allevamenti di bestiame, piantagioni di tabacco e in seguito, alla fine del XVI secolo, piantagioni di canna da zucchero che necessitano di manodopera e gli schiavi neri sopportano meglio degli indios la fatica e le condizioni di vita inumane.

Dalla metà del XVI secolo il regime schiavista di produzione costituisce la spina dorsale dell'economia e della società coloniale. Industria e schiavitù marciano strettamente vincolate per tutto il periodo coloniale.

Così anche Cuba coloniale contribuisce a quell'immenso genocidio che per tre secoli ha accompagnato la storia del continente americano. Ai milioni di schiavi morti nelle campagne americane bisogna aggiungere i milioni di neri che muoiono sulle navi prima ancora che queste tocchino i porti del Nuovo Mondo.
Pirati, corsari, bucanieri e filibustieri

Dalla seconda metà del XVI secolo, attratte dalle ricchezze trasportate dai galeoni spagnoli, le acque e le coste che circondano Cuba sono infestate da navi pirata, praticamente un assedio che è durato centinaia di anni. Ai tradizionali pirati si sono aggiunti corsari, bucanieri e filibustieri francesi, inglesi e olandesi. Francia, Inghilterra e Olanda contendono alla Spagna le sue conquiste americane e utilizzano a loro vantaggio le scorrerie contro le navi spagnole.

La Spagna adotta le seguenti misure protettive:
stabilisce un sistema di convogli di navi mercantili protette da navi da guerra costituisce armate per combattere la pirateria fortifica i principali porti coloniali per proteggerli dalle incursioni dei pirati.

Cuba riacquista importanza come base di rifornimento per il mantenimento della flotta spagnola. Inoltre questo brulichio di navi favorisce il fiorire del commercio di contrabbando in quanto Cuba, come colonia, può commerciare legalmente solo con la Spagna. Questi fatti si ripercuotono positivamente sulla nascente economia cubana con l'incremento dell'allevamento, della produzione dello zucchero di canna e del tabacco, tre aspetti economici fondamentali che perdurano tutt'oggi.
L'occupazione inglese di La Habana

Durante la "Guerra dei Sette Anni", che vede le potenze europee scontrarsi anche al di fuori del Vecchio Continente, la flotta e un imponente esercito inglese prendono d'assedio e poi occupano La Habana. E' il 1762 e questo avvenimento inaspettato scuote fortemente il panorama economico, politico e sociale di Cuba.

Durante gli undici mesi di occupazione entrano nel porto di La Habana più di mille navi che instaurano un intenso commercio con le tredici colonie inglesi del nordamerica. Inoltre gli inglesi introducono nell'isola più di diecimila schiavi e diversi tipi di macchinari per incrementare lo sviluppo dell'industria dello zucchero.

Nel 1763 la Spagna, con il Trattato di Parigi, rientra in possesso di La Habana in cambio della cessione della Florida agli inglesi. Il colpo è stato così duro che la Spagna comincia a riconsiderare la propria politica economica. La maggior parte delle esportazioni di zucchero inizia a dirigersi verso gli Stati Uniti che dal 1776, con la loro Dichiarazione d'Indipendenza, si presentano come un mercato libero in rapida espansione. Nel 1830 Cuba diventa il primo produttore mondiale di zucchero.
Formazione dell'identità cubana

Nell'arco di tempo che va dall'inizio della colonizzazione fino a questi avvenimenti, prende sempre più corpo l'aggregazione di un nuovo popolo che discende dalla mescolanza di sangue indio, spagnolo e africano. Comincia a delinearsi una vita cubana caratteristica. Si manifestano fenomeni di contrasto tra creoli e spagnoli. Sorgono conflitti tra le classi, si producono ribellioni di schiavi, inizia la lotta di interessi tra coltivatori e latifondisti.
Le nuova situazione - indipendenza delle ex-colonie spagnole nell'America Latina - propizia uno sviluppo accelerato dell'industria dello zucchero. Si forma la classe dei grandi proprietari terrieri che producono lo zucchero e che manifestano le prime contraddizioni di interessi con il regime dominante degli spagnoli. Nasce una progressiva presa di coscienza nazionale che culmina, in fasi successive, nell'espressione di correnti ideologiche come il Riformismo, l'Annessionismo, l'Abolizionismo, l'Indipendentismo e l'Autonomismo.
Tra i vari moti di sollevazione ricordiamo quelli di José Antonio Aponte (1812), di Isidoro Armenteros (1851) e di Joaquín de Agüero (1851), tutti falliti e repressi nel sangue, ma che hanno contribuito alla concezione della necessità e della inevitabilità di una lotta per l'indipendenza dalla Spagna.
La prima guerra d'indipendenza (1868-1878)

Il 10 ottobre 1868 Carlos Manuel de Céspedes, avvocato e proprietario terriero di Bayamo, libera i suoi schiavi e, nella sua tenuta La Demajagua, legge il proclama di lotta per l'indipendenza di Cuba.

Gli insorti conquistano la città di Bayamo e instaurano un Governo Rivoluzionario che durerà tre mesi. La reazione degli spagnoli non si fa attendere e si svolgono furiosi combattimenti. E' in questa occasione che i cubani ricorrono per la prima volta alle cariche al machete, attrezzo tipico dei contadini cubani.

L'eco della sollevazione si diffonde nelle altre città dell'isola e in breve tempo sono tre le province dove si sviluppa la lotta contro gli spagnoli. Tra i mambises, così si definiscono gli insorti, si mettono in luce Vicente García, Calixto García, Ignacio Agramonte, Máximo Gómez, Antonio Maceo e Guillermo Moncada.

La guerra prosegue, tra alti e bassi, negli anni successivi. Problemi organizzativi, divisioni all'interno del movimento indipendentista e una raffinata tattica degli spagnoli pregiudicano il risultato finale. Nel maggio 1878, avendo perso vigore l'onda rivoluzionaria, si pone fine alle operazioni militari. Nonostante l'insuccesso, anche questa lunga guerra contribuisce a rafforzare e a definire il sentimento nazionale cubano.
Presupposti alla seconda guerra d'indipendenza

Lo sviluppo della coltivazione della barbabietola da zucchero in Europa provoca una grave crisi nel settore produttivo dello zucchero cubano. L'introduzione delle ferrovie private, per sveltire il trasporto della canna dai campi ai luoghi di lavorazione, mette in difficoltà i piccoli piantatori che non possono permettersi queste ferrovie e li costringe a vendere le loro proprietà.

Ma la questione più importante è che le rotaie d'acciaio non vengono importate dalla Spagna bensì dagli Stati Uniti: un ulteriore passo verso la "nordamericanizzazione" dell'isola.

Infatti gli Stati Uniti, che fino dai primi anni del 1800 avevano mire su Cuba, attuano una politica di penetrazione economica e - basandosi sulla Dottrina Monroe "L'America agli americani!" - vedono di buon occhio qualsiasi azione che interferisca nel sistema coloniale spagnolo o che possa metterlo in difficoltà.

Nel 1886 Cuba raggiunge l'abolizione della schiavitù. Nella seconda metà del secolo compare nel panorama cubano anche una nuova classe: il proletariato. Questo è formato da schiavi liberati e da una notevole quantità di gente impoverita da una situazione di instabilità economica. Nell'isola giungono, destinati a essere utilizzati per lavori molto duri, anche cinesi provenienti da Canton e spagnoli poveri che arrivano dalle Isole Canarie.
La seconda guerra d'indipendenza (1895-1898)

E' José Martí, poeta e intellettuale nato a La Habana nel 1853, a dare corpo al movimento che sosterrà la lotta per l'indipendenza. Se la Guerra del '68 è stato un movimento sorto dalla nascente borghesia, quella del '95, finanziata per la maggior parte dalle masse degli operai, ha un carattere popolare più accentuato.

Martí compie un lavoro enorme all'interno e fuori di Cuba. Scrivendo articoli o arringando gli esuli dalle tribune costruisce l'unità di intenti e la fiducia necessarie al raggiungimento dell'obiettivo. Ogni discorso di Martí è un nuovo impulso per i patrioti. "Con tutti e per il bene di tutti!" è solito ripetere e, memore delle divisioni avute nella precedente Guerra, fonda il Partito della Rivoluzione Cubana.

Il 24 febbraio 1895 iniziano le operazioni militari. Successivamente Martí, Gómez e Maceo si riuniscono nella Provincia di Oriente per tracciare il piano di organizzazione della Guerra e del Governo. Martí cade in combattimento il 19 maggio 1895 a Dos Ríos. Ha già evidenziato il pericolo incombente rappresentato dagli Stati Uniti e il carattere anti-imperialista della lotta cubana per l'indipendenza.

Gómez e Maceo continuano la lotta estendendo la guerra da Oriente a tutto il resto di Cuba con un'epica marcia. Il 7 dicembre 1896 anche Maceo cade in combattimento a San Pedro. Gómez organizza una nuova tattica di guerra di guerriglia e a poco a poco ottiene grandi successi e semina sconcerto tra gli spagnoli.
L'ingerenza degli Stati Uniti

Nel 1898, quando i cubani hanno ormai praticamente vinto la guerra, gli Stati Uniti operano un'intensa campagna di stampa per preparare la loro opinione pubblica e, prendendo come pretesto la "misteriosa" esplosione della corazzata statunitense Maine nella baia di La Habana, intervengono nel conflitto tra spagnoli e cubani.

In soli tre mesi la Spagna si dichiara vinta. Non un solo cubano presenzia al Protocollo di Pace a Washington. Non un solo cubano presenzia il 10 dicembre 1898 al Trattato di Pace di Parigi con il quale gli Stati Uniti occupano Cuba e ottengono dalla Spagna anche Porto Rico e le Filippine.

Il 20 maggio 1902 viene concessa a Cuba, dopo tre anni sotto la tutela statunitense, un'indipendenza formale controllata da un'oligarchia dipendente da Washington che tramuta il paese, di fatto, in una neo-colonia degli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti fanno aggiungere alla Costituzione Cubana un emendamento, presentato dal senatore statunitense Orville Platt, con il quale:
si riservano il diritto di intervento a Cuba ogni volta che lo ritengano opportuno
non permettono a Cuba di firmare accordi commerciali con altre nazioni se non con il loro beneplacito
si appropriano di parte del territorio cubano per costruirvi basi navali.

Le geniali previsioni di Martí sul pericolo rappresentato dagli Stati Uniti, purtroppo, diventano realtà.
La repubblica asservita - I

I primi venticinque anni di Repubblica vedono succedersi uno dopo l'altro Presidenti la cui preoccupazione principale è quella di aumentare il proprio conto bancario. Governi corrotti e asserviti agli interessi degli Stati Uniti saccheggiano l'economia del paese. Prima i pirati agivano dall'esterno, ora, con rischi infinitamente minori, operano all'interno di Cuba: è cambiato il loro abbigliamento, ma il risultato finale è identico.

Questo stato di cose causa malcontento e una crescente miseria tra la popolazione. Si verificano sollevazioni di neri discriminati, di lavoratori impoveriti, di onesti cittadini e studenti che non accettano l'umiliazione di vivere in una Repubblica dove ogni decisione passa attraverso l'Ambasciatore degli Stati Uniti.

Puntualmente queste manifestazioni sono represse nel sangue. Quando non è sufficiente la polizia, a più riprese sbarcano i marines nordamericani per ristabilire il loro concetto di "legalità" a salvaguardia degli interessi economici e dei privilegi.

Nel 1925, contemporaneamente all'ascesa al potere di Gerardo Machado, che è stato uno dei più sanguinari dittatori di Cuba, viene fondato da Julio Antonio Mella e da Carlos Baliño il Partito Comunista Cubano. Mella è un organizzatore di grandi doti, intellettuale sensibile ai problemi della gente umile. Fatto arrestare illegalmente da Machado, ottiene la libertà dopo uno sciopero della fame e grazie a grandi manifestazioni popolari che ne richiedono la liberazione. Esiliato, parte per il Messico dove il 10 gennaio 1929 viene ucciso dai sicari di Machado.
La repubblica asservita - II

Machado rimane al potere dal 1925 al 1933. In questo periodo Cuba vive anni profondamente oscuri: ogni giorno vengono ritrovati per le strade corpi di operai, sindacalisti, studenti, politici barbaramente assassinati.

Solo un grandioso e lungo sciopero che paralizza totalmente il paese per molti giorni pone fine alla dittatura. Machado fugge alle Bahamas il 12 agosto 1933.

Inizia un periodo di speranze con uomini come Grau San Martín e come Antonio Guiteras, ma pochi mesi dopo gli Stati Uniti riprendono il controllo della situazione e si riparte nuovamente con i Presidenti fantoccio manovrati da Washington e con l'assassinio e la ruberia come prassi. Guiteras tenta di organizzare la resistenza, ma viene ucciso.

Finita la Seconda Guerra Mondiale, emerge nella vita politica cubana il Partito Ortodosso con a capo Eduardo Chibás che propugna una linea di pulizia nel governo e nell'amministrazione. Sicuramente questo partito potrebbe vincere le elezioni del 1952, ma gli Stati Uniti, avvertito il pericolo, favoriscono un colpo di stato capeggiato da Fulgencio Batista, loro uomo di fiducia che è già stato presidente di Cuba nel 1940.

Un giovane avvocato di nome Fidel Castro, che si è già distinto nella gioventù ortodossa, denunzia alla magistratura l'illegalità del colpo di stato e chiede che Batista venga messo in stato d'accusa. Ma il potere giudiziario, anch'esso corrotto e asservito, non prende in esame la richiesta. I partiti tradizionali sono incapaci di fronteggiare la nuova situazione e Fidel Castro, esaurita ogni via legale, decide di passare alla lotta armata.

Raduna e addestra 120 giovani e il 26 luglio 1953 prende d'assalto la caserma Moncada a Santiago de Cuba. Per circostanze avverse l'attacco fallisce, la maggior parte dei giovani viene trucidata a freddo mentre Fidel e pochi altri riescono a fuggire sulle montagne. Grazie alla mediazione dell'Arcivescovo di Santiago, Perez Serantes, Fidel si consegna e può così avere salva la vita.
Processato, mette in evidenza le responsabilità di Batista e la penosa situazione in cui si trova Cuba tramutando così la disfatta militare in un successo politico. Afferma che José Martí è l'ispiratore dell'insurrezione e termina la sua autodifesa con le parole: "Condannatemi, non importa, la storia mi assolverà!".
Viene condannato a 15 anni di detenzione e trasferito nelle carceri speciali dell'Isola dei Pini. Dopo due anni di dura prigione, a seguito di numerose e imponenti manifestazioni popolari, viene liberato ed esiliato in Messico.
Origine e inizio della Rivoluzione

In Messico Fidel riprende l'organizzazione della lotta contro la tirannia. Conosce Ernesto Guevara, medico argentino, che aderisce al progetto e, dopo diversi mesi di preparazione, il 25 novembre 1956 parte dal porto messicano di Tuxpán alla volta di Cuba con lo yacht "Granma" e con 82 uomini.

Il Granma arriva a Las Coloradas, spiaggia nella zona orientale di Cuba, il 2 dicembre 1956 e dopo pochi giorni gli 82 uomini vengono intercettati e praticamente annientati dall'esercito di Batista. Solo in diciotto riescono a sopravvivere e trovano rifugio, a piccoli gruppi, nella selva della Sierra Maestra.

Con l'appoggio dei contadini e con i rinforzi inviati dalla rete cittadina del "26 Luglio" - il movimento fondato da Fidel - il gruppo cresce e inizia una guerra di guerriglia. Ottiene numerosi successi contro l'esercito e vengono liberate zone sempre più estese, mentre la repressione di Batista si accanisce su contadini, operai, sindacalisti, intellettuali e studenti. In soli due anni si contano circa 20.000 morti.

Nell'ottobre 1958 due colonne guerrigliere al comando di Camilo Cienfuegos ed Ernesto Che Guevara partono da Oriente e occupano la parte centrale dell'isola. Il 1° gennaio 1959, dopo la caduta di Santa Clara, Batista fugge in aereo a Santo Domingo e i guerriglieri del Che entrano a La Habana. Contemporaneamente Fidel occupa Santiago de Cuba. Dopo 450 anni Cuba torna nuovamente a essere libera.
La Rivoluzione affronta i primi ostacoli

L'eredità lasciata da quattro secoli di colonialismo e da sessant'anni di neo-colonialismo è quella di una Cuba dipendente economicamente dagli Stati Uniti - dato che le compagnie nordamericane possiedono le migliori terre e praticamente la maggior parte delle industrie, dei servizi e degli immobili - con le casse dello stato saccheggiate, con l'economia legata alla monocoltura e al monomercato dello zucchero, con vasti strati di popolazione indigenti, con una fortissima disoccupazione, con problemi di discriminazione e di analfabetismo, con la mancanza di strutture per l'educazione e per la sanità.

In una tale situazione, qualsiasi misura venga presa per il miglioramento del paese va ovviamente a cozzare contro gli interessi degli Stati Uniti. Per questo motivo la legge di Riforma Agraria del 17 maggio 1959, che limita l'estensione della proprietà e che distribuisce la terra gratuitamente alle famiglie contadine, crea il primo profondo solco tra la Rivoluzione e gli Stati Uniti.

Si susseguono una serie di contro misure economiche prese dagli Stati Uniti per punire Cuba e soffocarne l'economia. Cuba, a sua volta, in risposta alle disposizioni del Presidente degli Stati Uniti, replica con nuove nazionalizzazioni. Le divergenze diventano sempre più ampie, fino ad arrivare alla rottura delle relazioni diplomatiche il 3 gennaio 1961.
La Rivoluzione diventa socialista

Caduto il mercato statunitense come fornitore di energia (petrolio) e come acquirente dello zucchero, senza la possibilità di commerciare con il resto del continente deferente alle pressioni nordamericane, i cubani trovano come unico sbocco economico l'Unione Sovietica e i Paesi Socialisti dell'Est Europeo.

Il 15 aprile 1961 aerei provenienti dagli Stati Uniti bombardano La Habana. Il giorno successivo Fidel Castro annuncia il carattere socialista della Rivoluzione cubana. Due giorni dopo 1.500 controrivoluzionari, armati e addestrati nelle basi statunitensi del Guatemala e di Porto Rico, appoggiati da sei navi e dall'aviazione, sbarcano a Playa Girón per invadere Cuba. In sole 72 ore l'esercito cubano e le milizie popolari cubane annientano gli invasori. Il Presidente degli Stati Uniti Kennedy si assume la responsabilità della fallita invasione.

L'ultima carta a disposizione degli Stati Uniti rimane un blocco totale economico che impedisca a Cuba di commerciare anche con tutte le altre nazioni del pianeta. Ma anche questo non basta per soffocare l'economia cubana.

Nell'ottobre 1962 si verifica la Crisi dei Missili: gli Stati Uniti, mediante aerei-spia, scoprono l'approntamento di basi missilistiche sovietiche sul territorio cubano. I cubani e i sovietici considerano questi missili non offensivi, ma difensivi, in quanto la loro funzione è quella di dissuadere gli Stati Uniti dall'intraprendere altre invasioni come quella di Playa Girón. La questione porta il mondo sull'orlo della guerra atomica. Alla fine i sovietici ritirano i missili da Cuba in cambio dell'impegno degli Stati Uniti di non aggredire l'Isola.
Traguardi raggiunti nel primo periodo della Rivoluzione

Oltre alla Riforma Agraria, sono molteplici i successi raggiunti dalla Rivoluzione. Con una grandiosa campagna di alfabetizzazione in un solo anno viene praticamente estirpato l'analfabetismo. Viene promulgata una legge per l'assistenza ai lavoratori. Scompare la disoccupazione. In tutto il paese vengono costruiti scuole e ospedali. E' abolita qualunque discriminazione razziale. Vengono proibiti tutti i giochi d'azzardo e le lotterie. Musica, balletto, cinema, poesia, letteratura, pittura, scultura trovano un terreno fertile dove fiorire. Lo sport è alla portata di tutti e si entra gratis negli stadi.

Nel settore economico si cerca di diversificare le produzioni agricole per non dipendere dalla monocoltura dello zucchero. Nasce una flotta per la pesca. L'industria muove i suoi primi passi: la produzione interna consente di limitare le importazioni. L'estrazione del nichel acquista un'importanza sempre maggiore.

In campo politico si costituiscono i Comitati di Difesa della Rivoluzione che diventeranno la spina dorsale della Rivoluzione, viene ricostituito il Partito Comunista Cubano, si solidarizza con i movimenti che lottano per l'indipendenza e contro l'imperialismo in tutto il mondo e si stringono legami con l'Unione Sovietica e con gli altri paesi socialisti.

Cuba diventa un punto di riferimento per tutti i popoli del Terzo Mondo.

Aspetti negativi e problemi affrontati
In questa prima fase la Rivoluzione si trova ad affrontare numerosi problemi e situazioni che ne condizionano l'evoluzione.

Il problema più rilevante a cui Cuba deve far fronte è senza dubbio il blocco economico, finanziario e culturale imposto dagli Stati Uniti. Qualsiasi analisi o qualsiasi giudizio su Cuba non può eludere questo fatto.

Molti cubani che non condividono le scelte della Rivoluzione emigrano in Florida, costituendo a Miami una collettività dalla quale, con l'appoggio degli Stati Uniti, sorgono gruppi paramilitari che attuano azioni criminali contro il territorio e contro il popolo cubano. Inoltre fino al 1965 operano all'interno di Cuba bande controrivoluzionarie, sempre appoggiate dagli Stati Uniti, che compiono diversi atti di terrorismo.

Anche il burocratismo creato dall'apparato statale cubano spesso ostacola il buon funzionamento di varie attività. Inoltre, si rivela una scelta non molto felice quella di riportare nella società cubana rigidi schematismi, opportuni ad altre latitudini ma poco adatti al carattere dei cubani e al clima dei tropici. Oltre tutto, l'aiuto fornito dai paesi socialisti e da loro definito "fraterno e disinteressato", è probabilmente fraterno, ma non sempre disinteressato.

Cuba negli anni Settanta e Ottanta

A metà degli anni Settanta si svolge il 1° Congresso del Partito Comunista: per la prima volta nella storia è stata fatta una Rivoluzione socialista senza la guida di un partito comunista, dato che questo nasce sei anni dopo la vittoria e tiene il suo primo congresso sedici anni dopo.

Viene promulgata anche la nuova Costituzione che è approvata con votazione segreta dal 97.7% della popolazione. Nascono le Assemblee Municipali, Provinciali e Nazionale del Potere Popolare, organismi elettivi e rappresentativi equivalenti ai nostri Consigli Comunali e Regionali e alla Camera dei Deputati.

In campo internazionale si ristabiliscono contatti diplomatici con molte nazioni. Viene richiesto dal Governo angolano l'intervento cubano in Angola ('75-'88) per arginare le aggressioni dello Zaire e del Sudafrica. Anche l'Etiopia, aggredita dalla Somalia, chiede l'aiuto dei cubani ('77-'84) che intervengono nel pieno rispetto di quanto stabilito dall'Unione degli Stati Africani. Alla fine del 1987, sconfiggendo i sudafricani a Cuito Cuanavale, i cubani permettono alla Namibia di ottenere l'indipendenza e propiziano una situazione che porterà alla liberazione dal carcere di Nelson Mandela.

Nel 1980, a causa del mancato rispetto da parte degli Stati Uniti di un accordo sulla concessione dei visti, a La Habana vengono assaltate alcune ambasciate. Cuba apre liberamente le sue frontiere e oltre centomila cubani lasciano l'isola dal porto di Mariel diretti in Florida.

Cuba negli anni Novanta

Già nel 1986 Cuba inizia una "rectificación" della propria economia, evidenziando anche ampie critiche sul modello di sviluppo seguito negli anni Settanta. Mentre è in atto questo processo si dissolvono i paesi socialisti dell'est europeo e Cuba vede crollare i suoi mercati. Si apre una profonda crisi economica e viene istituito un "periodo speciale" per fronteggiarla. Per permettere alla Rivoluzione di sopravvivere e di non perdere le conquiste sociali, si decidono grandi aperture al turismo, che porta valuta pregiata in tempi brevi, e agli investimenti esteri in determinati settori.

Nel 1992 vengono apportate modifiche alla Costituzione approvata nel 1976. Novità anche per la legge elettorale che ora permette ai cubani di eleggere direttamente i loro rappresentanti all'Assemblea Nazionale del Poder Popular. Nel 1993 si svolgono elezioni con grande partecipazione e larga vittoria dei candidati che appoggiano la Rivoluzione, nonostante le difficili condizioni economiche causate dalla caduta dei mercati del blocco socialista che rappresentavano l' 85% del commercio cubano.

Numerosi i successi diplomatici: gli Stati Uniti subiscono dall'Assemblea Generale dell'ONU otto condanne per il blocco imposto a Cuba. Queste condanne vengono ribadite più volte anche dai Parlamenti Europeo e Latino-Americano, dai Paesi Non Allineati, da centinaia di Organizzazioni Internazionali, dalla Chiesa Evangelica, dal Papa e dalla Chiesa Cattolica. Da tutto il mondo giungono aiuti umanitari per alleviare le dure condizioni di vita causate dall'illegale blocco statunitense.

Cuba nel contesto mondiale attuale
Il periodo storico in cui viviamo ha visto dissolversi in pochissimo tempo i Paesi dell'Est Europeo che avevano un sistema a economia pianificata.

Allo stesso tempo il sistema di libero mercato - quello che si vuole far apparire come vincente - sta trascinando il mondo in un caos ecologico e sociale.

La realtà attuale dimostra che il modello di vita che il neo-liberismo ci propone non è un sistema economico sostenibile. Oltre due terzi degli abitanti della Terra vengono fatti vivere in condizioni di spaventosa miseria. Le ricchezze naturali vengono saccheggiate senza alcun riguardo. Conflitti militari, inquinamento, disoccupazione, distruzione dei valori morali hanno invaso il mondo per permettere a un'esigua minoranza di persone di mantenere i suoi privilegi e un alto livello di vita. La logica del profitto calpesta in tutto il pianeta i più elementari diritti umani.

In questo contesto Cuba, paese del Terzo Mondo che subisce da oltre quarant'anni un blocco illegale da parte degli Stati Uniti, attua un sistema economico che permette di preservare sia i traguardi raggiunti dalla Rivoluzione che i suoi contenuti umanitari: il lavoro, la sanità, l'istruzione, gli aspetti sociali in generale, la solidarietà verso altri popoli più poveri.

Certamente Cuba non è un paradiso terrestre, vecchi e nuovi problemi s'intrecciano ogni giorno e bisogna risolverli. Però costituisce un esempio che indica come sia possibile la ridistribuzione della ricchezza prodotta in un modo più equo.

Rappresenta comunque un modello di vita sostenibile che se fosse adottato da tutti i popoli bisognosi permetterebbe loro di raggiungere quei risultati che dovrebbero già far parte della loro storia e che, invece, alle soglie del 2000 sono ancora fantascienza.

LA RIVOLUZIONE CUBANA



Nel 1953, centenario della nascita di Martì, il 26 luglio, uno studente universitario di nome Fidel Castro Ruz, seguace del partito Ortodosso, guida l'assalto alla caserma Moncada di Santiago. L'attacco fallì e molti dei combattenti vennero torturati dopo la cattura ed uccisi sommariamente. Malgrado la sconfitta, l'assalto al Moncada dimostrò che in Cuba esisteva un gruppo capace di preparare e compiere un'audace azione di guerriglia, senza che la polizia di Batista, considerata onnipresente ed inattaccabile, si accorgesse di nulla. I superstiti furono condannati a pene detentive nel super carcere dell'Isola dei Pini. In occasione del suo processo Fidel Castro trasformò la sua autodifesa "La storia mi assolverà" in un atto di accusa del regime. Verrà liberato in seguito ad una amnistia nel 1955 e riparerà in Messico.

Assieme al fratello Raul e all'argentino Ernesto Guevara, detto "Che", organizza il Movimento 26 Luglio.

Nel dicembre 1956, 82 guerriglieri sbarcano col mitico Granma a Cuba, contemporaneamente la città di Santiago insorge ma la rivolta viene nuovamente soffocata nel sangue. I superstiti, stremati e senza armi, si rifugiano sulla Sierra Maestra; qui cominciano a riorganizzarsi, ampliando le proprie file con nuovi volontari e con l'aiuto dei contadini. Fra i comandanti sulla sierra, oltre a Fidel, Raul e al Che, ci sono Camilo Cienfuegos e Celia Sanchez.
Nella notte di capodanno del '59 Batista e i suoi seguaci fuggono in aerei carichi d'oro verso gli Usa. Il 1° gennaio 1960 i barbudos entrano all'Avana. La rivoluzione cubana aveva vinto.

venerdì 29 agosto 2008

RIO DE JANEIRO ANGRAS DOS REIS PARATI



Pur dovendo rinunciare ad essere la capitale, Rio de Janeiro è l'anima del Brasile, il più grande e conosciuto centro turistico. Questa città, come la maggior parte delle città del sud america, presenta i contrasti delle metropoli grandi e cresciute troppo in fretta; accanto a grattacieli, negozi, viali splendidi sopravvivono case fatiscenti, baraccopoli, le "favelas", senza energia elettrica né strutture adeguate. Ma è proprio questo contrasto che rende Rio così affascinante; la gente vive e muore all'interno di queste baracche, ma ha nel cuore e nel sangue la vivacità, il Carnevale e la"saudade" di un popolo unico al mondo. La bellezza di Rio è leggendaria, distesa tra i monti e il mare; l'incantevole baia di Guanabara, il magnifico litorale con ponti, spiagge e insenature, i morros (colline di granito), le grandi avenidas come Rio Branco (con le banche, gli uffici e le compagnie aeree), il pittoresco tram che sale a Santa Teresa che è l'unica zona colorata rimasta, il Pao de Acuçar ( Pan di Zucchero) su cui si sale attraverso una teleferica fino ad panorama mozzafiato, il picco del Corcovado con la straordinaria statua del Redentore, la foresta di Tijuca e il bel Parco di Boa Vista.

In città si possono visitare il Mosteiro de Sao Bento, un monastero appollaiato sulla collina, è un gioiello d'arte e di spiritualità che colpisce specialmente per i suoi arredi in oro e i suoi altari barocchi; poi vi è il Museo Historico Nacional, collocato in un grande complesso ricavato dall'antico arsenale e dalla Casa do Trem, ospita più di trecentomila oggetti di arte sacra, ceramiche, quadri, mobili, pezzi di oro e di argento. La "Confeitaria Colombo" è una vera istituzione per gli abitanti di Rio e per i turisti più attenti, che si possono immergere in un'atmosfera di luci e di sapore antico, accentuata dalla musica languida del pianoforte. Per gli amanti dell'arte vi sono ancora da vedere la Chiesa de Sao Francisco da Penitencia, splendido esempio di architettura barocca con bellissimi affreschi di Manoel Xavier de Brito e il Convento de Santo Antonio che risale al 1600 e Nossa Senhora da Gloria do Outerio, che risale al 1720, situata sulla collina che domina la Baia Guanabara. Il grande richiamo di Rio è in assoluto il famosissimo Carnevale che si svolge lungo le strade della città per terminare poi nel maestoso Sambodromo. Le spiagge di Rio, mitiche e lunghissime, sono luogo di incontro per tutta la cittadinanza, che si incontra sui marciapiedi mosaicati sui quali si gioca a calcio, si fa footing, si va in pattini o semplicemente si passeggia, incontrando personaggi di ogni genere e specie.
Le spiagge più famose sono Copacabana e Ipanema, oggi però la spiaggia più autentica è senz'altro quella di Barra da Tijuca, dove ogni sera tutta la gioventù e la gente "giusta" di Rio si dà appuntamento negli innumerevoli locali all'aperto con musica dal vivo.Il luogo simbolo però è a Ipanema dove fu avvistata la famosa ragazza che ispirò poi la famosissima canzone di bossanova che da il nome al locale stesso "bar a garota de Ipanema" mitico luogo che accoglieva le solenni ubriacature dei loro autori Tom Jobim e Vinicius De Moraes
Maracanà è il nome più conosciuto da tutti gli sportivi. Una visita al più grande stadio del mondo (utilizzato spesso anche per i concerti rock) non può mancare, Arrivando dall'aeroporto di Rio in direzione centro città lo si scorge sulla destra.

Angra dos Reis è la città più bella della Costa Verde che si trova a sud di Rio, qui la vegetazione tropicale della Serra do Mar straborda sulle acque cristalline della Baia dos Reis ricca di oltre 300 tra isole e isolotti. La cittadina di Angra è il porto preferito del turismo nautico, la maggior parte degli alberghi organizza gite in veliero nella Costa Verde.
Le attrattive storiche di Angra sono il Palazzo Municipale, la Antiga Casa de Camarà e Cadeva, le sue spiagge più alla moda: Praia do Bonfim e Praia Grande.

Parati la cittadina autentico monumento storico nazionale coloniale, è praticamente posta sul mare. Fu fondata nel 1630 assieme al porto da dove partivano le navi ricche di d'oro per il Portogallo. Oggi Parati conserva intatto il patrimonio storico e culturale dell'epoca coloniale.
Durante l'alta marea l'acqua invade le sue strade pavimentate con l'antico ciottolato, creando un effetto straordinario. Parati è un museo all'aperto e dal 1966 è protetta dall'Unesco: gli alberghi piccolissimi e le pousadas, tutte rifinite in legno, hanno relegato questa cittadina ad un turismo che non è di massa. Negozi con arredi coloniali, coloratissimi mercati di frutta, stupende case coloniali con patii….Nel centro del paese si circola solo a piedi e si può visitare il Museo Di Arte Sacra, la Chiesa di Nostra Senora Do Rosario e il Museo di Arti e Tradizioni Popolari. Le sue spiagge sono raggiungibili con le barche: Ilha Duas Armas, la Praia Grande Saco Jurumim e Praia Vermelha, obbligatoria è la spiaggia di Baia da Preguiça. A Parati è stato interamente girato il film" Gabriela", tratto dall'omonimo romanzo di Jorge Amado ed interpretato dalla stupenda attrice simbolo del Brasile: Sonia Braga e dal popolare Marcello Mastroianni.