venerdì 11 aprile 2008

Tiziano Ferro - no me lo puedo explicar

Tiziano finalista entre los nominados a "Orgullosamente Latino 2007"
Gracias al apoyo de los fans que votaron por él, Tiziano Ferro es finalista en dos categorías de los premios "Orgullosamente Latino" (el Premio del público 2007 y reconocimiento al talento musical latino): Solista Latino del Año y Disco Latino del Año.
En esta edición, Tiziano compite con Alejandro Sanz, David Bisbal, Diego y Ricky Martin en la categoría "Solista Latino del Año". Para "Disco Latino del Año", sin embargo, pugnará con Alex Ubago, David Bisbal, Lucero y RBD.
Para votar por Tiziano en "Orgullosamente Latino 2007", puedes hacerlo a través de
http://www.orgullosamentelatino.com.

Tiziano Ferro e Raffaella Carrà

Tiziano Ferro e Raffaella CarràTiziano Ferro mette momentaneamente da parte l'immagine di bel tenebroso nel suo nuovo divertentissimo video, "E Raffaella è mia", un brano dedicato alla showgirl italiana più famosa di sempre, Raffaella Carrà. Nel clip il cantante di Latina interpreta, oltre che se stesso, due personaggi: un presentatore televisivo anni '70 e un esilarante ragazzino "sfigato", mostrando una sorprendente e fin qui inedita vena comica. Il video si chiude con l'entrata in scena della mitica Raffaella!

martedì 8 aprile 2008

Le lacrime di Juanes sulla frontiera


Le lacrime di Juanes sulla frontiera
E' appena terminato il concerto Paz sin Fronteras, oltre tre ore di musica sul ponte Simón Bolívar, al confine tra Colombia e Venezuela. Era circa l'una locale (da noi le sette) quando sono saliti sul palco, montato su un lato del ponte, Juanes, Carlos Vives, Miguel Bosé, Alejandro Sanz, Juan Luis Guerra, Ricardo Montaner e Juan Fernando Velasco. Tutti vestiti di bianco, euforici e sorridenti. Al vedere tanta folla, oltre 100mila persone, Juanes si è emozionato e ha pianto sulla spalla di Miguel Bosè. Il concerto è iniziato con il canto di 70 bambini, 35 colombiani e 35 venezuelani. Il primo ad esibirsi è stato Carlos Vives, considerato la leggenda vivente del vallenato, da lui portato a livelli di popolarità consoni più al pop che a un ritmo della tradizione colombiana. Tra una canzone e l'altra ha parlato di pace e ha chiesto la liberazione di tutti i sequestrati ancora prigionieri nella selva. Dopo di lui ha cantato l'ecuadoriano Juan Fernando Velasco, che ha concluso il suo segmento cantando con Juanes Yo nací en este país. Alejandro Sanz, che ha potuto finalmente esibirsi davanti ai venezuelani, ha ringraziato i presenti per dire con la loro presenza un chiaro "no alla guerra". La sua Corazón partio è stata cantata da tutti gli artisti presenti, così come Ojalá llueva café, uno degli inni dei campesinos latinoamericani e uno dei più grandi successi di Juan Luis Guerra, un altro che non manca mai quando si parla di impegno e giustizia sociale. Miguel Bosè si è esibito subito dopo il grande dominicano e ha cantato Nada particular con Juanes, che non si è risparmiato mai ed è stato, riconosciuto da tutti, la vera anima, oltre che l'ispiratore, del concerto. Ricardo Montaner ha riportato il romanticismo e ha ricordato il pacifismo dell'altro lato della frontiera. Poi è arrivato il turno di Juanes, emozionatissimo, che ha ringraziato anche gli artisti che avrebbero voluto e non hanno potuto essere presenti, "Andrés Calamaro ci manda dall'Argentina un abbraccio di libertà, dal Messico ci mandano un saluto anche i Maná, Alejandro Fernández, Paulina Rubio, Shakira". Tra i tanti che avrebbero voluto esserci e non ci sono stati, anche il Presidente della Colombia Alvaro Uribe, che ha cancellato la sua presenza su richiesta del manager di Juanes, perché "non è un atto politico". In una nota della Presidenza Uribe ha voluto comunque "reiterare il saluto d'affetto e rispetto al popolo venezuelano e al popolo ecuadoriano che, con noi colombiani formano una fratellanza che non si può rompere nella storia del presente e del futuro"."Qui non c'è religione e non c'è politica, qui siamo uno, fratelli" ha detto Juanes prima di iniziare il suo segmento con la più bella preghiera rock del Sud America, A Dios le pido. Se n'è andato alcune canzoni dopo, ancora emozionatissimo, tenendo tra le mani un mazzo di garofani bianchi, i fiori che hanno decorato il ponte Simón Bolívar.Mentre i 100mila tornano a casa al termine di un pomeriggio indimenticabile, passato sotto il sole ad oltre 30°C, ecco le impressionanti cifre del concerto, diffuse dal quotidiano colombiano El Tiempo. Da considerare che Paz sin Fronteras è nato nella mente di Juanes il 6 marzo, 10 giorni fa. A Cúcuta sono arrivate 150 tonnellate di altoparlanti, luci, suoni & C in 24 camion provenienti da Bogotá. 130 lavoratori hanno viaggiato per 16 ore da Bogotáalla produzione hanno lavorato 250 persone 2000-2500 persone tra invitati speciali, stampa, studenti & C sono state sul lato colombiano del ponteil ponte Simón Bolívar misura 315x7,3 metri, è stato decorato con oltre 400mila garofani bianchiA metà del ponte, il palco era largo 12 e profondo 7 metriSembra giusto fare anche i nomi dei patrocinatori, che hanno reso possibile questo miracolo latinoamericano: EL TIEMPO, Avianca, Comcel, Cemex, Colombina, Grupo Aval, Caracol TV, RCN TV, Telmex, Organización Ardila Lulle, Corona, Muebles El Bosque, People Sound, Logística 911, Publisenales, Servientrega, TCC, DHL, Expreso Bolivariano y Fronteras, MPL, Gonzalo Villalón, Paula Jaramillo, Platinum Entertainment, Jaime Dussan, CJ Powers, Alpes Flowers, Levis, Valtec, Pat Primo, L.A. Cano, Ligths Now Ltda., Moving Lights, Sistemas Multimagen, Led Technology, Grupo Empesarial Bari, Restaurante Blue Moon, Publik, Avantel, Alcaldía de Cúcuta, Alcaldía Villa del Rosario, Gobernación de Santander, Invías, Hotel Casino Internacional, Ejército Nacional, Policía Nacional, Cruz Roja de Cúcuta, Cuerpo de Bomberos de Cúcuta, Giovanni Lanzoni.
Su youtube stanno apparendo a ritmo serrato video e immagini del concerto. Al momento la migliore raccolta si trova a questo indirizzo:
http://www.youtube.com/user/viveintvda qui l'arrivo degli artisti sul palcoscenicohttp://www.youtube.com/watch?v=txy35PzvZ44

lunedì 7 aprile 2008

Telefonate, mode e gossip della Rete

Telefonate, mode e gossip della Rete
A Caracas, in pieno concerto, Marc Anthony si è trovato a rispondere ad una telefonata di sua moglie Jennifer López. Lo ha comunicato al pubblico chiedendo un saluto per lei e i fans venezuelani non si sono fatti pregare. Non solo hanno mandato un affettuoso saluto alla bella J-Lo, ma si sono allargati e hanno inneggiato a Max ed Emme, i due gemellini della coppia, nati poco meno di due mesi fa. Da buon papà orgoglioso Marc Anthony ha immediatamente fatto sapere che "il maschietto assomiglia a me e la bambina a sua madre, meno male!"
Francisco Rivera Ordóñez sembra deciso a seguire i passi del fratello Cayetano, testimonial di una linea di Giorgio Armani, nella moda. E' appena diventato infatti volto della nuova campagna di Olimpo, una delle più importanti marche del lusso della moda maschile spagnola. "La sua personalità attraente, la classe e l'eleganza che lo caratterizzano e la sua gioventù sono stati fattori chiave per trasformarlo nel nuovo ambasciatore della moda maschile" ha comunicato la casa spagnola. Per il bel torero, l'ennesima campagna vincente, dopo quelle per gli orologi Paul Versan accanto a Paz Vega.
Si dice nella Rete. Un conduttore radiofonico argentino residente a Miami sostiene che un Tribunale di questa città sia in possesso di un video in cui si vedono Shakira, il fidanzato Antonio e Alejandro Sanz impegnati in una sessione di sesso hard su uno yacht. In Messico la cantante Marta Sanchez ha raccontato di aver chiesto a "un grande collega messicano" di parlare al telefono con sua sorella Paz, che stava morendo per un tumore ed era una sua grande fans, "ma lui si è negato perché non fa questo tipo di favori". La bionda spagnola non ha fatto il nome del cantante, ma tutti gli indizi puntano su Luis Miguel.

domenica 6 aprile 2008

Shakira e C. insegnano la filantropia ai banchieri

Shakira & C insegnano la filantropia ai banchieri
La musica non cambierà il mondo e, come canta Eros Ramazzotti, non basta una sola canzone. Ma quando artisti di successo internazionale si riuniscono con banchieri e leaders per discutere di lotta contro le ingiustizie sociali, vale sempre la pena parlarne. Soprattutto se i cantanti in questione si chiamano Shakira, Juanes, Juan Luis Guerra, Ricky Martin e Alejandro Sanz, tutti impegnati con proprie fondazioni a migliorare la vita di milioni di bambini latinoamericani e non. Riuniti da tempo anche nella Fundación ALAS, ieri, a Miami, sono stati i protagonisti dell'Assemblea Annuale della Banca Internazionale di Sviluppo (BID), dove è stato deciso che parteciperanno come ambasciatori e portavoci a varie campagne di promozione per le politiche sociali in America Latina. Lo slogan è Yo amo América. I temi che impegnano Ricky Martin, Shakira & C riguardano il registro delle nascite (8,5 milioni di bambini latinoamericani non hanno documenti perché non sono mai stati registrati all'anagrafe, il che vuol dire che non hanno diritto all'assistenza sanitaria né all'istruzione perché per lo Stato non esistono), l'accesso al credito, il diritto alla casa o all'acqua potable. Da metà maggio i cantanti coinvolti terranno una serie di concerti nel subcontinente per sensibilizzare le popolazioni e finanziare i progetti. "Approfittiamo del potere che ci dà la musica per parlare di cose importanti. E facciamo alleanze perché senza alleanze siamo niente" ha detto Ricky Martin. Particolarmente sensibile ai temi dell'infanzia la star portoricana, che dirige una Fondazione che porta il suo nome e si occupa di bambini abbandonati, ha ricordato che un bambino non registrato può essere "facilmente sequestrato e non si può far niente perché per la legge non esiste".Gli fa eco Juanes, impegnato nella lotta contro le mine antipersona e consapevole, come Eros Ramazzotti, che "non è che le nostre canzoni cambieranno il modo di agire, ma sono uno strumento meraviglioso". Nato "a Medellin nel 1972: non ho mai visto la pace in Colombia e per questo partecipo a questo tipo di campagne" dice il cantante colombiano. Il suo compito sarà quello di promuovere la necessità di un'educazione prescolare, oggi obbligatoria solo in 10 Paesi della regione.Juan Luis Guerra, che nella sua Repubblica Dominicana realizza molti progetti di solidarietà per i più poveri ed è particolarmente attento ai problemi dei ciechi, si occuperà di sensibilizzare le popolazioni a un miglior accesso ai servizi finanziari per i più poveri: lo scopo è favorire un microcredito per le piccole imprese. "E' molto importante che ognuno di noi si consideri come un governo e si senta capace di fare cose per gli altri" ha detto la star dominicana.Chissà perché nelle sue parole si sente un po' l'eco di quel kennedyano, "non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese". Juan Luis, come Juanes e Ricky, è stato presente attraverso cartelloni che riportavano le sue parole. Ma Shakira e Alejandro Sanz, che pur essendo spagnolo viene considerato una delle anime della lotta alle povertà latinoamericane, sono intervenuti personalmente alla riunione del BID, a rappresentare anche i colleghi."Speriamo dal più profondo del cuore che questa alleanza generi enormi opportunità per i milioni di bambini che vivono in estrema povertà e in condizioni di vulnerabilità in questa regione. E speriamo sia un incentivo per spingere il settore privato ad investire di più" ha detto la cantante colombiana.Il sogno, per il presidente di Televisa Jorge Arrizurieta è che la presenza delle star permetta l'inizio di una rivoluzione filantropica in America Latina: "E Miami puà essere il centro per sviluppare l'idea di una nuova cultura di solidarietà nella regione".