giovedì 24 aprile 2008
La Santeria Cubana
La Santeria Cubana, nasce in Africa, soprattutto dentro la cultura delle tribù che avevano come idioma comune la lingua "Yoruba", in Nigeria. Con la tratta degli chiavi il culto della Santeria è rimasto vivo, nonostante la dominazione spagnola imponesse la fede cattolica. Tramite un abile identificazione degli Orisha con i santi cattolici, gli schiavi sono riusciti a continuare le loro cerimonie, ingannando i padroni, così Santa Barbara si fonde con Changò , signore del fuoco e del fulmine, San Lazzaro, con Babalù Ayé, entrambi divinita' dei lebbrosi e delle malattie della pelle, e cosi' via. Gli "Orisha", i 'santi' , sono divinità immateriali che dimorano nei vari elementi naturali (acqua, terra, sole, vento...) sono stati esseri umani che possedevano l'Aché (la grazia) donatagli dai loro discendenti e per questo sono ascesi tra le divinità. Si rendono percettibili agli esseri umani solo prendendo possesso di uno di loro.
Sono frequenti gli stati di trance al ritmo dei tamburi "Batà", strumenti sacri per le cerimonie, durante le "messe spirituali" o le feste in onore del santo. Nella Santeria sono presenti il culto della natura attraverso i regni vegetale, animale e minerale e il dialogo con le forze sovrannaturali che avviene in maniera diretta o indiretta, tramite conchiglie, tamburi e altri oggetti o l'utilizzo di candele, noci di cocco, acqua e fumo di tabacco, come ulteriori veicoli di comunicazione e di purificazione. Le divinità sono simili alle figure del pantheon greco, con vizi e difetti tipici degli uomini. Ciascuna di loro ha diverse preferenze, dal cibo ai colori che gli appartengono; dalle danze alle parti del corpo e della forza naturale che domina. L'idea suprema del Dio è rappresentata da Olofin, che si presenta sempre assieme a Olordumare, e la fusione dei due rappresenta l'idea del cielo e della terra. Tra loro e gli uomini gli intermediari sono gli altri santi, che, a loro volta, necessitano spesso della mediazione di Obatalà, il santo vestito di bianco che protegge l'eledà, la mente, la testa. Tra gli Orisha più amati a Cuba, oltre a Obatalà, ci sono Elegguà, spesso nominato dai cantanti cubani e non, vestito in rosso e nero, che può essere bimbo o vecchio e va servito e onorato per primo perché altrimenti chiude le strade, anziché aprirle, Changò, macho e sensuale, grande donnaiolo, e amante della musica; Ochun vestita di giallo, bella e vezzosa, quasi la Venere del panteon, sincretizzata con la Virgin de la caridad del Cobre, patrona di Cuba; Yemayà, divinità del mare e della nascita, sincretizzata con la Virgin de regla, Babalù Ayé il vecchio vestito di sacco che si trascina con le stampelle sincretizzato con San Lazzaro, a cui è deidaca una grandiosa festa con processione il 17 dicembre alla periferia dell'Havana. Ovviamente ce ne sono tanti altri, ma questi sono tra i più amati dai cubani. Chi, sulla terra, canalizza messaggi, energie, consigli, sono i "santeros" e i "babalawos".
Saper ballare comprende anche la scelta di determinati stili. Ultimamente tra i giovani impazza la moda della Santeria, danza RITUALE, di cui sopra è riportata una sintetica spiegazione delle origini. Proprio cosi', danza RITUALE. Quando effettuate questi movimenti state evocando, ringraziando, una delle divinità sopra citate, che voi ci crediate o meno, state comunque offendendo chi ci crede, state bestemmiando in un'altra lingua, una lingua che non vi appartiene, ma non per questo non degna di rispetto. Se volete osservare un modello di reazione a questo tipo di "oltraggio", provate a bestemmiare apertamente davanti ad un cattolico praticante e fermamente convinto delle sue idee, oppure a mettere in dubbio il profeta Maometto e il corano in presenza di un musulmano. . Se dopo tutto questo siete ancora convinti che sia il caso di praticare Santeria ci inoltriamo nella maleducazione e con i maleducati, si sa, non c'è tempo da perdere.
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1 commento:
ciao e buon ponte del 25 aprile da Maria
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